Sessanta e non sentirli. Una storia lunga, intensa e affascinante, che da sei decenni accende e riaccende la passione per la cronoscalata più bella d’Italia e non soltanto. Lei è la Rieti-Terminillo, la Regina della velocità in salita. Una sorta di Brigitte Bardot della specialità che nonostante tutto continua a rimanere giovane, fresca, divertente e, in barba agli anni trascorsi, in costante crescita. Un’evoluzione palpabile, ricca di contenuti e novità messe a regime da un team di lavoro invidiabile ad ogni latitudine presieduto da Alessandro de Sanctis, un visio-pasionario cresciuto a giurisprudenza e motorsport.
Le sue idee, approvate dal resto del team, hanno partorito proposte che vanno oltre i record del tracciato. E allora via con la Rieti- Terminillo Classic, la Rieti-Terminillo Tribute, la Rieti-Terminillo Week. Tre costole con un significato ben preciso, che mira ad impreziosire l’ambiente comunque già caldo di suo. La Classic e la Tribute hanno avvicinato un parterre di prestigio, coinvolgendo chi davvero ama le automobili, il turismo e i posti incantevoli che abbracciano Sua Maestà il Terminillo. La week regala emozioni in città. Quasi due settimane di eventi, raduni e mostre con l’unico vero scopo di far conoscere meglio la realtà della Rieti Terminillo. C’è poi il fiore all’occhiello della manifestazione, quel Set The Time che ha intrigato il mondo delle cronoscalate. Messo a punto da Daniele Rossi, vice-presidente dell’A.C. Rieti, nato e cresciuto a pochi passi dalla Colonna di Lisciano. Un’idea che ha fatto breccia in quel fantastico team e che potrebbe diventare ed essere una vera e propria svolta. Sessanta e non sentirli e la Rieti Terminillo va. Quattordicimila metri di passione, attaccamento allo sport e senso di appartenenza, tanto da coinvolgere a vario titolo quasi 400 persone capaci di saltare pranzo e cena, di sacrificare le ferie e famiglia pur di esserci, pur di poter dare quel contributo che da sessanta anni in qua scandisce l’estate dei reatini. Il resto dovrà andare in scena. Per poter continuare a scrivere questa meravigliosa storia.
Paolo Ansovini